Gli ultimi dati che riportano oltre 51.000 morti palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 derivano principalmente dalle stime del Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, e sono stati ripresi da diverse fonti internazionali, tra cui media, organizzazioni umanitarie e agenzie ONU. Tuttavia, il numero esatto è oggetto di dibattito e varia a seconda delle fonti, delle metodologie di conteggio e delle difficoltà operative nel raccogliere dati in un contesto di guerra. Ecco un’analisi delle ragioni dietro questa cifra e del perché si parla di un numero così elevato:
1. Fonti dei dati
- Ministero della Sanità di Gaza: Secondo un post su X del 4 maggio 2025, il Ministero ha riportato 52.535 morti e 118.491 feriti dal 7 ottobre 2023. Questi numeri sono aggiornati regolarmente e si basano su:
- Corpi registrati negli ospedali e nelle morgue.
- Stime di vittime non identificate o sepolte sotto le macerie.
- Rapporti di media locali e soccorritori.
- Altre fonti: Reuters, Al Jazeera e NPR hanno riportato cifre simili, con il Ministero che dichiara 50.021 morti al 23 marzo 2025, di cui il 31% minori di 18 anni. Questi numeri sono stati ulteriormente aggiornati nei mesi successivi, arrivando a superare i 51.000 entro aprile 2025, come riportato dalla BBC.
- ONU e ONG: L’UNRWA e l’OCHA citano cifre simili, con l’UNRWA che segnalava 46.707 morti al 15 gennaio 2025, includendo circa 18.000 bambini. Tuttavia, l’ONU sottolinea che i dati sono probabilmente sottostimati, poiché non includono migliaia di dispersi sotto le macerie (stimati in 10.000 o più).
2. Motivi dell’alto numero di morti
- Intensità del conflitto: L’offensiva israeliana, iniziata in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 (che ha ucciso circa 1.200 israeliani e portato alla cattura di 250 ostaggi), è stata descritta come la più letale nella storia recente di Gaza. È caratterizzata da:
- Bombardamenti aerei e terrestri su aree densamente popolate.
- Uso di esplosivi su larga scala: si stima che siano state sganciate 85.000 tonnellate di esplosivi su Gaza.
- Distruzione di infrastrutture civili: il 35% degli edifici di Gaza è stato distrutto entro febbraio 2024, secondo l’ONU, causando molte vittime sotto le macerie.
- Alto numero di civili colpiti: Secondo il Ministero della Sanità, circa il 70% delle vittime sono donne e bambini. Uno studio su The Lancet stima che il 59,1% dei morti siano donne, bambini o anziani, riflettendo l’impatto su gruppi vulnerabili.
- Vittime indirette escluse: I 51.000 morti si riferiscono principalmente a decessi causati da traumi diretti (bombardamenti, attacchi, ecc.). Tuttavia, non includono:
- Morti per fame: il Costs of War Project stima 62.413 decessi per inedia, soprattutto tra bambini, a ottobre 2024.
- Morti per malattie croniche o mancanza di cure: circa 5.000 decessi per mancanza di accesso a trattamenti medici.
- Morti sotto le macerie: migliaia di corpi non sono stati recuperati a causa della mancanza di attrezzature per rimuovere i detriti (stimati 42 milioni di tonnellate).
- Sottostima dei dati: The Lancet e altre analisi indicano che il conteggio ufficiale sottostima le vittime di circa il 41% nei primi nove mesi del conflitto, a causa del collasso del sistema sanitario e delle difficoltà di registrazione. Ad esempio, gli ospedali del nord di Gaza hanno smesso di riportare dati dal 2 novembre 2023 a causa di blackout delle comunicazioni e attacchi.
3. Controversie sui numeri
- Affidabilità dei dati: Il Ministero della Sanità di Gaza è considerato affidabile da ONU, OMS e organizzazioni come Human Rights Watch, ma Israele contesta i numeri, sostenendo che non distinguono tra civili e combattenti e che potrebbero essere gonfiati per propaganda. Tuttavia, analisi indipendenti, come quella di The Lancet, confermano la credibilità dei dati, pur sottolineando la sottostima.
- Combattenti vs. civili: Israele stima che circa 20.000 combattenti di Hamas siano stati uccisi, suggerendo un rapporto di 1 civile per ogni combattente, ma Hamas nega queste cifre, e non ci sono prove indipendenti per confermarle. La mancanza di distinzione tra civili e combattenti nei dati del Ministero contribuisce alla controversia.
- Errori e correzioni: Nel 2024, circa 3.000 nomi sono stati rimossi dalle liste delle vittime per verifiche, suscitando accuse di manipolazione da parte di gruppi pro-Israele. Tuttavia, esperti indipendenti, come il professor Mike Spagat, considerano queste modifiche parte di un processo di aggiornamento in tempo reale, non di frode.
4. Confronto con il passato
Il conflitto attuale ha superato di gran lunga i precedenti in termini di vittime:
- Dal 2008 al 2023, circa 12.949 palestinesi erano stati uccisi in Gaza, secondo l’ONU.
- La guerra attuale ha causato un numero di morti paragonabile a conflitti storici come la Nakba del 1948, con un tasso di mortalità giornaliero superiore a qualsiasi altro grande conflitto del 21° secolo, secondo Oxfam.
5. Impatti aggiuntivi
- Feriti gravi: Circa 118.491 feriti sono stati registrati, con 22.500 che richiedono riabilitazione per lesioni che cambiano la vita (es. amputazioni). L’UNRWA riporta che ogni giorno 10 bambini perdono una o entrambe le gambe, spesso senza anestesia.
- Crisi umanitaria: La fame colpisce il 96% della popolazione (2,15 milioni di persone), e le condizioni igienico-sanitarie precarie aumentano il rischio di malattie.
- Spostamenti di massa: Il 90% dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza è stato sfollato, molti più volte, vivendo in tende con scarso accesso a cibo, acqua e medicine.
Conclusione
La cifra di oltre 51.000 morti riflette l’intensità senza precedenti dell’offensiva israeliana, la densità abitativa di Gaza, la distruzione delle infrastrutture e le difficoltà nel registrare le vittime. Tuttavia, il numero reale è probabilmente più alto, considerando i dispersi sotto le macerie e le morti indirette per fame e malattie. Le discrepanze tra fonti derivano da metodologie diverse e dal contesto politico, ma i dati del Ministero della Sanità di Gaza restano il punto di riferimento principale, supportati da analisi indipendenti.

Fonte: Grok(Ai).